ELETTRONICA: LA DIFFERENZA TRA SMD ed SMT
Le sigle SMD ed SMT, cosa significano?Quale sarebbe il termine corretto? Quale il significato? Abbiamo pensato di spiegarvelo proprio in questo articolo.
Questo mondo è ancora sconosciuto a molti, nonostante i prodotti elettronici siano diffusi su tutto il Pianeta, dagli uffici, alle aziende, alle abitazioni private e a pensarci bene anche sulle strade. Cosa troveremmo se aprissimo i device elettronici?
Oltre ai cablaggi, troveremmo il cuore della tecnologia. Circuiti stampati su cui sono montati i componenti che ognuno con la propria specifica funzione, permettono alle apparecchiature di funzionare in un determinato modo. Ed è proprio nei componenti elettronici che l'innovazione tecnologica ha portato a grandi cambiamenti.
Torniamo prima alle nostre sigle SMT ed SMD. Cosa significano?
Nel nostro campo sono usate indistintamente, ma dobbiamo fare una precisazione.
SMT sta per SURFACE MOUNT TECHNOLOGY: individua quindi la tecnologia, il processo, che permette di montare dei componenti sulla superficie dei circuiti.
SMD sta per SURFACE MOUNTING DEVICE: sono i componenti che si montano sulla superficie dei circuiti.
La tecnologia SMT è stata sviluppata negli anni sessanta, ma si è diffusa solo verso la fine degli anni ottanta. In quegli anni, le apparecchiature elettroniche avevano al loro interno schede elettroniche su cui i componenti tradizionali PTH (Pin through hole) venivano montati inserendo i terminali dei componenti stessi nei buchi realizzati sui circuiti.
La soluzione SMT offre diversi vantaggi:
- ridotte dimensioni dei componenti e quindi delle schede e di conseguenza del prodotto finito;
- montaggio più veloce grazie ai macchinari;
- possibilità di montaggio su entrambe le facce del circuito;
- riduzione delle problematiche che erano presenti con la precedente tecnologia, causate dall'elevata distanza tra i componenti tradizionali e il PCB (circuito stampato).